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La cirrosi epatica

La cirrosi epatica è una malattia cronica estremamente diffusa nel nostro Paese, dove si pone tra le più importanti cause di decesso e comporta elevati costi sociali. In Italia, infatti, la cirrosi epatica figura tra le dieci principali cause di morte nel 2003. Ciò si manifesta in maniera ancora più evidente nelle classi di età a maggiore attività produttiva.

Infatti, se si confronta questa causa di morte con altre malattie croniche ad elevata diffusione, quali infarto del miocardio, malattie cerebro-vascolari, diabete mellito, bronchite cronica/asma/enfisema, nefrite/sindrome-nefrosica/nefrosi, si rileva che la mortalità per cirrosi epatica incide in maniera preponderante nella fascia di età giovanile-adulta (25-54 anni), rispetto alle altre malattie, che sono molto comuni, ma mostrano una netta prevalenza nelle età più avanzate.

Pertanto la cirrosi epatica è un problema sociale primario, sia dal punto di vista di perdite di vite umane sia dal punto di vista dei costi (diretti ed indiretti) che la società è costretta a pagare. Infatti le spese dirette (terapie mediche e chirurgiche, ospedalizzazioni, trapianto) ed indirette (perdita di giornate di lavoro, inabilità al lavoro, indennizzi, pensionamento precoce) sono in crescita costante per questo tipo di patologia, anche in considerazione del fatto che essa colpisce prevalentemente una classe di età a maggior peso in termini economici (1).

La ricerca medica ha portato a grandi sviluppi in questo settore fornendoci strumenti idonei ad affrontare la malattia e a migliorarne la prognosi, anche se finora purtroppo non sono disponibili terapie risolutive, per cui la lotta alla malattia andrebbe combattuta soprattutto sul fronte della prevenzione. Una volta che la malattia si è instaurata, la gestione del paziente si riassume essenzialmente nella gestione delle complicanze, comprendendo in ciò anche la loro prevenzione.

Mentre adeguata attenzione è dedicata alle fasi precirrotiche delle malattie epatiche, non altrettanta attenzione è stata dedicata alla cirrosi, forse anche in considerazione delle scarse possibilità terapeutiche esistenti fino a pochi anni fa, oggi certamente aumentate.
Il miglioramento delle conoscenze sull'eziologia e fisiopatologia delle epatiti croniche e della cirrosi ha consentito l'impostazione di programmi preventivi, basati da un lato sulle campagne contro l'abuso di alcol, dall'altro sulle campagne di vaccinazione contro l'epatite B, e sull'applicazione di tutte quelle misure atte ad impedire la trasmissione parenterale dei virus epatitici. La diagnosi precoce della cirrosi, soprattutto nella fase di compenso, permette di intervenire con misure che rallentano l'evoluzione della malattia e prevengono l'insorgenza delle complicanze, modificando così la prognosi della malattia, sia per quel che riguarda la sopravvivenza che per quanto riguarda la qualità di vita (2).
Nonostante ciò, migliaia di cittadini italiani muoiono di cirrosi ogni anno, soffrono delle sue temibili complicazioni e con essi le loro famiglie. Sono ancora numeri altissimi, e la lotta alla cirrosi epatica è solo all'inizio.

Epidemiologia della cirrosi

La prevalenza di cirrosi (cioè la proporzione di individui di una popolazione che, in un dato momento, presentano la malattia) è stata stimata intorno allo 0,15% negli Stati Uniti, con dati sostanzialmente simili anche in Europa, con numeri ancora più alti nella maggior parte dei paesi africani e asiatici (dove l'epatite virale cronica B o C sono comuni).

La mortalità per cirrosi in Italia ha avuto un forte incremento tra il 1960 e la seconda metà degli anni ’70, per poi mostrare una tendenza alla riduzione; questa tendenza ha determinato un tasso di mortalità annuo da 14,8 per 100.000/abitanti nel 1961, a circa 40 alla fine degli anni ’70 ed infine inferiore a 20 nel 1998.

La mortalità si è dunque dimezzata negli ultimi 30 anni come conseguenza in particolare della riduzione del numero di nuovi infetti con HBV e HCV nel corso del tempo (il picco di nuove infezioni avvenne circa 40-60 anni fa, attraverso l’uso di materiale sanitario non adeguatamente sterilizzato o con le emotrasfusioni di sangue contaminato).

Tuttavia la cirrosi epatica resta ancora ampiamente diffusa e tutt’ora nel mondo occidentale rappresenta la quinta causa di morte.

Le cause della cirrosi epatica

In Italia e in molti altri paesi industrialmente sviluppati l'epatite C è la più frequente delle tre principali cause di cirrosi.

In netta riduzione si dimostra invece, rispetto ai dati del 1980, la prevalenza delle cirrosi da HBV (nonostante un nuovo recente incremento a causa dell'immigrazione di persone provenienti da aree ad elevata diffusione del virus).

L'epatite B contrariamente ai paesi sviluppati, rappresenta la causa principale di cirrosi nella maggior parte dell'Asia e dell'Africa sub-sahariana. Nel caso dell'infezione da HBV, ci può essere anche un associazione con l'infezione da HDV, sostenuta dal virus dell'epatite D, un virus "difettivo" cioè che richiede la contemporanea presenza dell'infezione del virus B per permetterne la produzione. In generale le persone con la duplice infezione HBV+HDV, possono presentare una più rapida progressione nel tempo verso la cirrosi epatica e la determinazione della fase di scompenso.

L'abuso di alcol oltre a poter essere responsabile della cirrosi come fattore singolo, può spesso anche essere concausa in un elevato numero di cirrosi correlate al virus HBV o HCV (tabella 1).

L'assunzione continua di dosi eccessive di alcol per almeno 10 anni può condurre alla cirrosi. Attualmente non è riconosciuta una dose sicura per ciascun individuo, ma in linea di massima sono considerate dosi soglia 20 gr/die per le donne e 30 gr/die per gli uomini, che equivalgono circa a: 1 boccale di birra o 1 bicchiere e ½ di vino o 1 bicchierino di superalcolici al giorno.

Causa Cirrosi %
HBV
7.1
HCV
50.2
Alcol
16.4
Alcol + Virus (HBV o HCV)
18.6
Altro
7.7

Le epatiti virali e le forme alcoliche sono le cause più frequenti che conducono alla cirrosi, ma esistono anche altre malattie che possono portare a questo problema di fegato e sono illustrate nel sottomenù qui a sinistra.

In particolare distinguiamo:

Cause di cirrosi

Forme autoimmuni Disordini metabolici Cause vascolari Epatopatia congestizia
Epatite autoimmune
Emocromatosi primitiva/genetica
Malattia di Budd-Chiari
Cardiopatia
Colangite sclerosante
Morbo di Wilson
Malattia Veno Occlusiva
A
Cirrosi biliare primitiva
Deficit alfa1antitripsina
A A
A Glicogenosi
A A
A Porfiria
A A
A Steatoepatite non alcolica
A A
Iatrogena Malattie congetite delle vie biliari Criptogenetica A
Dopo interventi chirurgici sul fegato (vie biliari)
Atresia vie biliari
Causa non definibile
A
Da farmaci
Alagille
A A
A Malattia di Caroli
A A
A Fibrosi cistica
A A

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