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V° Convegno Nazionale, Un nuovo grande successo di EpaC onlus: 500 presenze, relazioni di alto spessore scientifico, pazienti soddisfatti.

Questa, in sintesi, la fotografia del nostro V Congresso Nazionale. Nonostante lo sciopero che ha creato qualche problema, 500 pazienti provenienti da molte regioni sono giunte a Roma per assistere a relazioni di enorme valore per chi deve guarire dall’epatite C e deve sottoporsi a terapie farmacologiche.

Il Prof Claudio Puoti ha ripercorso gli “albori” dell’Associazione, ricostruendo i primi passi e le difficoltà incontrate nell’accreditarsi come interlocutore privilegiato sulle epatiti; In quei momenti sono stati determinanti l’aiuto ed il sostegno di alcuni Medici, grandi sostenitori dell’Associazione ai quali va la nostra gratitudine. Il Presidente Ivan Gardini ha proseguito illustrando le tappe che ci hanno portato ad essere l’Associazione leader per i pazienti epatopatici, con le attività del passato e del presente. Ha poi proseguito illustrando i progetti del futuro: grande attenzione ai sottogruppi di pazienti difficili da trattare, un piccolo esercito di pazienti che rischiano di restare esclusi dall’accesso dei nuovi farmaci, e quindi la necessità di coinvolgere le istituzioni, gli enti regolatori e le aziende farmaceutiche per risolvere, almeno in parte, questo grande problema.

La Prof.ssa Taliani ha illustrato cosa caratterizza lo stato di cirrosi, i fattori che possono accelerare la sua progressione, gli strumenti per misurarla e se la condizione è irreversibile oppure no. Il Prof. Stefano Fagiuoli ha presentato un gruppo di slide molto esaustive sull’efficacia dell’interferone e ribavirina, e su quanto sia raccomandabile verificare l’efficacia di questa duplice terapia prima di tentare la triplice terapia con i nuovi farmaci. Il Prof. Massimo Colombo ha spiegato con maestria un argomento molto tecnico, il Gene IL 28B e come questo polimorfismo può incidere sul successo terapeutico, ma che non può essere preso come “conditio sine qua non” per negare la terapia.

Il Prof Raffaele Bruno ha spiegato cosa sono gli inibitori delle Proteasi, quali sono i loro benefici ma anche quali sono i pericoli, come le resistenze ed effetti collaterali. E’ d’obbligo quindi la cautela, ed una scelta accurata del paziente da trattare verificando prima di tutto che i nuovi farmaci siano realmente indispensabili.

Il Prof. Massimo Puoti ha introdotto un vasto gruppo di farmaci in sperimentazione cosiddetti di “seconda generazione” cioè quelli che saranno disponibili verosimilmente tra qualche anno. Alcuni di essi sono molto promettenti sotto il profilo della sicurezza e dell’efficacia, e la combinazione di due o più molecole in combinazione con l’interferone e ribavirina potrà portare tassi di guarigione molto vicini al 100%.

Il Dott. Piero Colombatto, in sostituzione della Prof.ssa Brunetto ha illustrato quali sono le categorie di pazienti difficili da trattare, le caratteristiche che possono influire su una progressione più o meno veloce della malattia, ed ha posto l’accento sul fatto che in alcuni casi qualcosa si può sempre tentare, soprattutto in ragione di tecniche e terapie altamente personalizzate secondo caratteristica del paziente.
La combinazione di queste relazioni ha certamente fatto il punto della situazione, di cosa può e deve aspettarsi un paziente e quali sono i possibili scenari futuri. Siamo certi di aver contribuito a rendere i pazienti presenti in sala più consapevoli, affinchè possano prendere decisioni per il loro futuro con meno incertezze e in grado di dialogare più facilmente con il loro medico curante.

Arrivederci al prossimo convegno!

La redazione di EPAC

Atti integrali del V Convegno Nazionale EPAC onlus
Sono le riprese video di tutto il convegno, suddivise per singola sessione
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