Trapianti di fegato negli USA: disuguaglianze e spreco di organi. L’Italia secondo paese in Europa per il numero di trapianti effettuati.

Prima di entrare nel dettaglio della recente inchiesta di cui andremo a parlare, è importante sottolineare che l'Italia è il secondo paese in Europa per il numero di trapianti effettuati e la qualità degli interventi è tra le migliori al mondo. Inoltre, il trapianto di fegato rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in Italia, il che significa che è un servizio che il "Servizio Sanitario Nazionale" (SSN) è tenuto a fornire gratuitamente a tutti i cittadini.
Negli Stati Uniti, invece dove il sistema sanitario non è gestito dallo Stato (tranne in misura parziale), l'accesso ai trapianti è regolato da criteri di equità e non viene lasciato al libero mercato. Si tratta di un sistema diverso dal nostro che risente delle influenze a volte aberranti del sistema stesso.
Le nuove regole di allocazione per i trapianti degli organi negli USA, chiamate Acuity circles (AC) si basano sulla distanza tra il donatore e il ricevente (per intenderci un cerchio di 460 km intorno al donatore, all'interno del quale i pazienti in attesa di un trapianto ricevono le offerte di organi in base all'urgenza della loro situazione) e sono state introdotte nel 2020 al posto del precedente modello basato sulle aree di servizio dei donatori (DSA), che erano zone geografiche più piccole e diverse tra loro.
L'obiettivo del modello Acuity Circle è garantire un'allocazione più equa ed efficiente degli organi, riducendo le differenze nei tempi di attesa e nella mortalità e richiede che i fegati donati siano offerti per il trapianto, dando priorità ai pazienti più gravi nelle liste d'attesa, indipendentemente da dove vivono, con l’obiettivo di migliorare l’equità geografica.
Tuttavia, i problemi nel processo di assegnazione dei fegati suggeriscono l'esistenza di ostacoli più ampi all'interno del sistema dei trapianti negli Stati Uniti, dove un algoritmo viene utilizzato per determinare il destinatario di un trapianto di fegato.
Una recente indagine condotta dal Washington Post e da The Markup, ha rivelato che le regole introdotte in questo modello hanno favorito pazienti dello stato di New York, California e di oltre una dozzina di altri stati, a spese di altri pazienti che vivono in stati principalmente poveri e con tassi di mortalità più elevati per le malattie del fegato.
Inoltre l'introduzione della nuova politica degli Acuity Circle ha comportato un aumento della distanza media di trasporto dei fegati, quasi raddoppiandola, e dei costi di trasporto, il tutto accompagnato dal numero più alto di fegati sprecati degli ultimi dieci anni (949 fegati nel 2021, pari a uno su dieci fegati donati).
L'analisi dei dati ha inoltre evidenziato un aumento significativo del numero di Stati che inviavano fegati donati oltre i propri confini. Nel 2019, prima dell'entrata in vigore di questa nuova politica, la maggior parte dei fegati raccolti proveniva da 21 stati e territori. Due anni dopo, questo numero è salito a 42.
Questa inchiesta ha portato le autorità sanitarie federali ad analizzare cinque anni di dati ottenuti, attraverso richieste di registri pubblici su: fegati donati, riceventi di fegato e scarti di organi e dati forniti dai Centers for Disease Control and Prevention.
Le analisi hanno monitorato l'origine di ogni organo, quanto lontano sia stato trasportato e dove è stato infine trapiantato. Tredici stati non avevano un programma di trapianto di fegato, ma residenti che donavano organi.
Ciò ha generato crescenti preoccupazioni e sospetti di manomissione tecnologica riguardo alle decisioni di distribuzione dei fegati, poiché ogni anno, in media, più di 1.700 pazienti morivano o diventavano troppo gravi per essere considerati idonei per un trapianto, radicando disuguaglianze, portando via fegati da aree che già faticavano ad accedere all'assistenza sanitaria ed inviandoli ad alcuni stati che non facevano un buon lavoro, nella raccolta di organi donati a livello locale.
Dopo la pubblicazione dell'inchiesta, il Dipartimento della Salute (HHS) degli Stati Uniti ha annunciato di considerare un piano per interrompere il contratto, che ha concesso a UNOS (United Network for Organ Sharing) appaltatore per la rete per il trapianto e l'approvvigionamento di organi (OPTN), che ha detenuto il monopolio sul sistema dei trapianti per quasi 40 anni.
Diventato oggetto di molteplici indagini del Congresso sulle loro prestazioni, questo contratto aveva conferito ad UNOS il controllo su quasi tutti gli aspetti del sistema dei trapianti, comprese le politiche, la supervisione e la tecnologia degli algoritmi alla base del sistema.
Inoltre, a partire da questa settimana, il Congresso degli Stati Uniti sta valutando due progetti di legge di riforma per avanzare in questa iniziativa di cambiamento.
La redazione EpaC