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Trapianti di fegato e rene. All’Umberto I di Roma, progetto pilota per seguire i pazienti in telemedicina, dalle dimissioni al follow-up

Ridurre le complicanze legate ai trapianti di fegato e reni e migliorare la qualità di vita dei pazienti nel delicato periodo post-trapianto. Questi gli obiettivi del progetto pilota avviato presso la UOC Chirurgia Generale e Trapianti d’Organo di AOU Policlinico Umberto I di Roma, che grazie al ricorso all’intelligenza artificiale e alla telemedicina consentirà un nuovo approccio alla gestione del periodo post-operatorio per i pazienti trapiantati di fegato e rene. Grazie a un dispositivo indossabile – un orologio da polso fornito ai pazienti – che tramite App installata sullo smartphone è in grado di inviare tutte le informazioni rilevate, l’équipe medica potrà monitorare a distanza i parametri vitali e le informazioni soggettive evidenziate dai pazienti dal momento delle dimissioni, in modo da individuare tempestivamente quelle criticità che possono portare a un ritardo o generare difficoltà nella gestione dei singoli casi.
Il progetto pilota di telemedicina informatizzata nasce per sostenere i bisogni dei pazienti e supportare il lavoro dei Medici dell’équipe di UOC Chirurgia Generale e Trapianti d’Organo diretta dal prof. Massimo Rossi, e gli Anestesisti del DAI di Medicina Critica ed Emergenze, diretti dal prof. Francesco Pugliese, con l’avallo del direttore generale dell’AOU Policlinico Umberto I, dott. Fabrizio d’Alba.
La realizzazione vede la collaborazione di 3 squadre riunite in una tavola rotonda:

  • Compagine operativa medica | dott. Fabio Araimo, SEAD 05 Terapia del Dolore; Paolo Tordiglione, SEAD 14 Ospedale Senza Dolore; prof. Quirino Lai, SCTC02 per i trapiantati di rene; prof. Gianluca Mennini, SCTC 02 per i trapiantati di fegato;
  • Compagine operativa tecnologica | Supporto delle Aziende Ecubit SPA, dott. Paolo Treppiccione; Pleyo srl, dott.ssa Del Giudice Carmela;
  • Compagine operativa di processo | LUISS Libera Università degli Studi Sociali, prof. Daniele Mascia.

Dopo una lunga fase di elaborazione e sviluppo integrativo tra informatici e operatori clinici, è stato messo a punto un monitoraggio a distanza non invasivo, che consente da un lato di raccogliere di continuo i parametri vitali (saturazione dell’ossigeno, frequenza cardiaca, pressione arteriosa, ritmo del sonno, glicemia); dall’altro, di far inserire ai pazienti dati specifici e informazioni soggettive (dolore, peso, diuresi, etc.).
L’iniziativa, sottolinea la Struttura, è in linea con quanto previsto dalla Legge 38/2010 per le cure palliative e la terapia del dolore, che sancisce il diritto dei pazienti di accedere alle cure, con equità e nel rispetto del bisogno di salute, autonomia e dignità. A questo scopo, le Unità della terapia del dolore del Policlinico Umberto I (SEAD 05 e SEAD 14) hanno introdotto tra i dati preliminari – accanto alla variazione della qualità del sonno, i cambiamenti dell’assetto antropomorfico e multiparametrico – il parametro vitale Scala di Valutazione del Dolore, parametro che rafforza la considerazione e la valenza dello stato di benessere del paziente.
Ad oggi, il riscontro sia da parte degli operatori sanitari che da parte di tutti i pazienti arruolati è estremamente positivo. Obiettivo del progetto pilota è implementare il pannello di controllo con funzioni di telemedicina che consenta, grazie all’intelligenza artificiale, di anticipare e segnalare criticità direttamente al Medico operatore, nonché di estendere il suo utilizzo sul territorio col coinvolgimento di Nefrologi ed Epatologi anche di altre Regioni, con la creazione di un network tra il Centro Trapianti e gli operatori sul territorio.
Fonte: clicmedicina.it

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