Reversione totale della steatoepatite non alcolica grazie ad un nuovo antifibrotico
A pochi giorni dall’annuncio di aver ricevuto lo status di Fast Track dall’Fda per il programma di sviluppo del farmaco GFT505 per la terapia della steatoepatite non alcolica (Nash), la biotech americana ha annunciato che il GFT505 ha effetti curativi in animali di laboratorio con disturbi metabolici. Questi importanti risultati sono il frutto del lavoro della Professoressa Isabelle Leclercq della Università Cattolica di Louvain (Belgio).
GFTT505 è un agonista dei recettori della proliferazione perossisomiale (PPAR-alfa e delta) che sono attivati da elevate concentrazioni di lipidi coinvolti nel metabolismo, immagazzinamento o nel movimento dei lipidi stessi verso organelli intracellulari o ancora implicati nella loro eliminazione.
Il modello della NASH, usato in questo studio (topi Foz/Foz sottoposti a una dieta ricca di grassi), riproduce fedelmente l'evoluzione naturale della malattia nell'uomo. Così , alcuni disordini metabolici (obesità, insulino-resistenza, diabete, dislipidemia), portano all’insorgenza della NASH (steatosi con infiammazione ed epatociti col classico aspetto a mongolfiera) e al progressivo sviluppo di fibrosi epatica.
Il protocollo sperimentale riproduce quindi lo studio clinico di fase IIb in corso (GFT505-212-7) che dovrà dimostrare l’efficacia, a un anno di trattamento, di tale molecola sulla reversione della Nash. Nel caso degli animali di laboratorio, dopo un periodo di stabilizzazione della malattia con una dieta ricca di grassi, gli animali erano come i ricercatori immaginavano e cioè obesi, resistenti all'insulina e dislipidemici ed avevano la NASH associata a fibrosi epatica verificata con esame microscopico del fegato. Questi animali con NASH consolidata ( punteggio medio NAS di 5) sono stati poi mantenuti con una dieta ricca di grassi per ulteriori 18 settimane, divisi in due gruppi: un gruppo in trattamento con GFT505 e un gruppo sotto placebo.
I risultati hanno mostrato che il GFT505 riesce a eliminare la NASH e migliora la fibrosi. Pertanto, non è stato ritrovato nessun animale con NASH nel gruppo trattato con GFT505, mentre la patologia continuava la sua evoluzione nel gruppo placebo. I tre parametri principali della Nash (steatosi, aspetto delle cellule a mongolfiera e infiammazione) erano tutti migliorati in parallelo. Gli animali trattati con GFT505, inoltre, erano quasi privi di fibrosi e tale gruppo rispetto al gruppo placebo, mostrava una significativa perdita di peso, nonostante l'assunzione invariata di cibo e un miglioramento dei parametri relativi al diabete e ai lipidi plasmatici.
I risultati completi dello studio saranno presentati al Congresso dell'Associazione Americana per lo Studio delle Malattie del Fegato (AASLD) che si terrà a Boston l prossimo novembre.
Commentando questi dati, il dottor Dean W. Hum, Chief Scientific Officer della GENFIT , ha dichiarato: “Il modello utilizzato in questo studio è uno dei pochi modelli sperimentali che riproduce fedelmente la naturale evoluzione della NASH in termini di malattia metabolica in pazienti obesi e diabetici. Questi risultati preclinici esemplificano tutti gli effetti terapeutici previsti dal GFT505 nello studio GFT505-212-7. Infatti, l'obiettivo primario di questo studio di fase IIb è il trattamento della NASH senza peggioramento della fibrosi, i cui risultati sono attesi per la fine del 2014”.
Fonte: Pharmastar