Più di un tumore su dieci è causato da virus e batteri: quali sono i più comuni e come proteggersi
Il 13% dei tumori è dovuto a infezioni da virus e batteri che aumentano il rischio di cancro, con oltre il 90% di questi casi attribuibili a quattro patogeni: sono responsabili della maggior parte dei tumori allo stomaco, dei tumori alla cervice uterina e del carcinoma del fegato. Ecco cosa c’è da sapere e cosa fare per ridurre il rischio di contrarre queste infezioni.
Un tumore, indipendentemente dal tipo, è sempre causato da mutazioni del DNA (ereditarie o acquisite) all’interno delle cellule: in più di un caso su dieci, queste mutazioni sono dovute a infezioni da virus o batteri che aumentano il rischio di cancro.
Secondo un nuovo rapporto pubblicato dall’American Association for Cancer Research (AACR), il 13% di tutti i casi di cancro a livello globale (2,2 milioni ogni anno) è attribuibile a infezioni che aumentano la probabilità di sviluppare diversi tipi di tumore, con oltre il 90% di questi casi che è riconducibile a quattro specifici patogeni: il batterio Helicobacter Pylori, il virus del papilloma umano (HPV), i virus dell’epatite B (HBV) e C (HCV).
La maggior parte dei tumori allo stomaco, dei tumori alla cervice uterina, di altri tumori ai genitali e orali, e dei tumori al fegato è causato da questi patogeni, che possono “modificare il comportamento cellulare, indebolire il sistema immunitario e provare un’infiammazione cronica, che sono tutti fattori che possono portare allo sviluppo cancro” spiega l’AACR. Sapere quali sono le infezioni che possono aumentare il rischio di cancro significa anche che le ricerche in questo campo hanno permesso non solo di identificare i principali patogeni e chiarire in che modo trasformano una cellula sana in una cancerosa, ma soprattutto di sviluppare strategie di prevenzione, come i vaccini contro il virus del papilloma umano (HPV) e il virus dell’epatite B (HBV), oltre che cure per queste infezioni, come le terapie antibiotiche per le infezioni da H. pylori e i farmaci antivirali contro il virus dell’epatite C.
Quali sono i batteri e i virus che possono causare il cancro
Diversi batteri e virus possono causare il cancro, in particolare quattro, che sono responsabili della maggior parte dei tumori attribuibili a infezioni. L’ultimo rapporto dell’AACR ha rilevato che, a livello globale, ogni anno sono circa 2,2 milioni i casi di tumore attribuibili a infezioni, di cui oltre 2 milioni sono provocati da questi quattro agenti:
- Helicobacter pylori, un batterio che causa cancro allo stomaco e linfoma non-Hodgkin (circa 810.000 casi/anno)
- Papilloma virus umano (HPV), un virus che causa cancro alla cervice e altri tipi di cancro ai genitali e orali (circa 690.000 casi di cancro).
- Virus dell’epatite B (HBV), un virus che causa carcinoma epatocellulare e altri tipi di cancro (circa 360.000 casi/anno9
- Virus dell’epatite C (HCV), un virus che causa carcinoma epatocellulare e altri tipi di cancro (156.000 casi/anno).
Tra gli altri agenti patogeni responsabili di centinaia di migliaia di casi di tumore anche il virus di Epserin-Barr (EBV), che ogni anno è responsabile di 156.600 casi di linfoma Hodgking e alcuni tipi di linfoma non-Hodgking e cancro naso-faringeo. Rilevati inoltre 42.000 casi di sarcoma di Kaposi attribuibili a infezioni da virus dell’herpes di tipo 8 (HHV-8), 3.600 casi di leucemia a cellule T e linfomi per infezioni da virus linfotropico delle cellule T di tipo 1 (HTLV-1) e 3.500 casi di colangiocarcinoma (un tumore delle vie biliari) per infezioni da Clonorchis sinensis e Opisthorchis viverrini.
Cosa fare per ridurre il rischio di cancro da infezioni
A seconda dell’agente patogeno, esistono diverse possibilità per ridurre il rischio di contrarre infezioni da batteri e virus cancerogeni: le norme igienico-sanitarie, così come l’evitare comportamenti a rischio e l’uso del preservativo nel caso di virus sessualmente trasmissibili sono chiaramente alla base di ogni raccomandazione ma, se si considerano i quattro principali patogeni responsabili della maggior parte dei casi di tumore attribuibili a infezioni, è possibile proteggersi con la vaccinazione, quando disponibile, effettuare screening periodici che aumentano le possibilità di diagnosi precoce, oltre che curare queste infezioni. Nello specifico:
- Helicobacter pylori: il trattamento per eliminare l’infezione consiste in una combinazione di antibiotici (spesso amoxicillina e claritromicina) associata a farmaci per ridurre l'acidità dello stomaco, come gli inibitori di pompa protonica o gli antagonisti dei recettori H2.
- Virus dell’epatite B (HBV): per la prevenzione, è disponibile un vaccino sicuro e efficace, che in Italia è obbligatorio dal 1991 per tutti i neonati dal 1° anno di vita e per tutti gli adolescenti al compimento di 12 anni (per i nati prima del 1991 e quindi non vaccinati alla nascita), oltre ad essere raccomandata per tutti gli adulti a rischio. In caso di infezione, il trattamento consiste in farmaci antivirali che raramente eliminano l’infezione ma rallentano la replicazione virale, quindi la velocità con cui il patogeno causa danni epatico, riducendo il rischio di cancro al fegato.
- Virus dell’epatite C (HCV), il trattamento dell’infezione consiste in farmaci antivirali che raramente eliminano l’infezione ma rallentano la replicazione del virus, quindi la velocità con cui il patogeno causa danno epatico, riducendo il rischio di cancro al fegato.
- Papilloma virus umano (HPV): per la prevenzione, è disponibile la vaccinazione, che in Italia è raccomandata e offerta gratuitamente a partire dagli 11 anni di età. Il vaccino attualmente utilizzato nel nostro Paese è il Gardasil 9, che copre per 9 ceppi virali (HPV 6,11,16, 18, 31, 33, 45, 52, 58) dei 12 ceppi di HPV ritenuti a più alto rischio. Non esiste una cura per l’infezione, pertanto è molto importante identificare precocemente le anomalie cellulari causate dal virus: per le donne, esistono test di screening (Pap-test e HPV-test), non disponibili invece per gli uomini, per i quali possono essere utili alcuni esami.
Fonte: fanpage.it