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Incontro tra AIFA e stakeholder Epatite C

Si è svolto venerdì 21 u.s., presso la sede dell’Agenzia Italiana del Farmaco un incontro sul tema delle nuove terapie farmacologiche per il trattamento dell’Epatite C. Tra i partecipanti all’incontro rappresentanti di: Ministero della Salute, ISS - Istituto Superiore di Sanità, Age.na.s, Regioni, AISF – Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, EpaC – Associazione dei Pazienti con epatiti e malattie del fegato, SIMIT – Società Italiana Malattie Infettive, IRCCS Spallanzani.

Nel corso dell’incontro il Direttore Generale dell’Agenzia, con l’obiettivo di porre le basi per un piano farmaceutico relativo al trattamento dell’epatite C nei prossimi anni, ha chiesto, secondo quanto raccomandato dal Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin, agli esperti intervenuti una stima ragionevole e certificabile del numero di pazienti che, in maniera stratificata e progressiva, dovrebbero essere trattati con il Sofosbuvir, il primo farmaco di questo tipo che inizia proprio nei prossimi giorni il suo iter negoziale. Tutto ciò tenendo conto dello scenario terapeutico dei medicinali per il trattamento dell’epatite C, che è in continua evoluzione: presto, infatti, saranno disponibili nuove associazioni di farmaci che potranno trattare in modo sicuro, in maniera più efficace e a costi inferiori, i pazienti affetti da questa patologia.

I rappresentanti delle Associazioni scientifiche, delle Associazioni dei pazienti e delle Istituzioni coinvolte pur esprimendo la piena volontà di collaborare ed apprezzando questa modalità innovativa di consultazione richiesta dalla complessità dell’analisi, hanno tuttavia evidenziato alcune difficoltà legate all’esatta identificazione quantitativa dei pazienti anche considerando la variabilità geografica riscontrata in Italia. I numeri attualmente disponibili, infatti, sono quelli basati su studi di storia naturale della patologia, con dati spesso estremamente frammentati. Occorre dunque, innanzitutto, stabilire qual è il primo target e il profilo terapeutico da prendere in considerazione.

A conclusione dell’incontro è stato chiesto agli intervenuti di costituire un gruppo di lavoro permanente che possa impegnarsi nel prossimo biennio a fornire numeri e priorità terapeutiche per arrivare a decisioni condivise: secondo il Direttore Pani, “si tratta di una procedura straordinaria: lo merita la patologia, lo meritano i pazienti, il tipo di terapia che sarà disponibile e il modello di quello che ciò può rappresentare”.

Fonte: agenziadelfarmaco.gov.it

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