Epatite C. Perchè in Puglia si tagliano i centri prescrittori?
Farmaci potenti e costosi. Per questo prescritti da specifici centri. Che però in Puglia subiscono il taglio del loro numero da parte della Giunta. “L’epatite C è una patologia delicata contro cui la scienza ha fatto passi da giganti, arrivando ai nuovi e potenti farmaci attualmente a disposizione.
“L’epatite C è una patologia delicata contro cui la scienza ha fatto passi da giganti, arrivando ai nuovi e potenti farmaci attualmente a disposizione. Farmaci molto costosi (17 mila euro per una scatola da 28 compresse), ma il punto di oggi è un altro: la Giunta regionale sta privando numerosi centri di malattie infettive sul territorio della facoltà, fino a ieri consentita, di commercializzare i nuovi farmaci, riducendo così anche le possibilità di cure dei cittadini. Presenterò a breve un’interrogazione a riguardo, per capire come mai centri sempre ritenuti idonei alla cura dell’epatite C, oggi vengano misteriosamente sacrificati a danno anche della qualità del servizio offerto ai pugliesi “.
Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Luigi Mazzei.
“Ci giunge notizia -aggiunge- e la circostanza è tutta da chiarire, che ci siano strani giochi di interesse sulla questione. La Regione ha individuato i centri prescrittori dei nuovi farmaci ritenendo, senza motivo ed improvvisamente, che alcuni che hanno sempre curato l’epatite non siano più idonei a farlo con le nuove terapie. Ciò in barba anche agli indirizzi dell’Aifa, che prevede la possibilità di prescrizione di questi farmaci anche da parte dei medici gastroenterologi. Chiedo, pertanto, alla Giunta Regionale di fare chiarezza sul perché siano stati ridotti i centri prescrittori dei farmaci per l’epatite C e di fare un passo indietro, per non rendere ancor più difficoltoso l’accesso alle nuove cure ai cittadini-pazienti, già sacrificati da una costosa assistenza sanitaria allo sbando.”
Intanto, in un quadro più complessivo, è stata confermata dal Governo nazionale una riduzione di 1,5 mld sul Fondo sanitario 2015. “Questa è la base da cui partire – ha detto Chiamparino nella conferenza stampa di fine anno – sapendo che c’è anche la questione, che abbiamo introdotto come clausola, dei farmaci salvavita nuovi, in particolare per l’epatite C la cui copertura dovrà essere specificata”.
Il problema, insomma, appare complesso sia dal punto di vista nazionale che, più specificatamente, in Puglia. Restano però i dubbi sulle motivazioni che hanno portato alla rinuncia ad alcuni centri dalla commercializzazione dei nuovi farmaci. Si tratta soltanto dell’effetto dei tagli o c’è dell’altro, magari meno “nobile”?
Fonte: pugliain.net