Aifa approva rimborsabilità di durvalumab per il trattamento dei tumori del fegato e delle vie biliari

L’Agenzia italiana del farmaco ha autorizzato impiego dell’inibitore di PD L1 durvalumab per il trattamento di prima linea dei tumori epatico e delle vie biliari , per i quali sarà ora disponibile e rimborsato dal Servizio sanitario nazionale.
In particolare, durvalumab potrà essere utilizzato, in associazione a tremelimumab, per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con carcinoma epatocellulare avanzato o non resecabile (GU n.40 del 17 febbraio 2024, allegati 1 e 2) e, in associazione a gemcitabina e cisplatino, per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con carcinoma delle vie biliari non resecabile o metastatico (GU n.40 del 17 febbraio 2024, allegato 3).
Durvalumab, un anticorpo monoclonale umano diretto contro PD-L1, blocca l’interazione di PD-L1 con PD-1 e CD80 sulle cellule T, contrastando le tattiche di evasione immunitaria del tumore e inducendo una risposta immunitaria.
Il tumore delle vie biliari è un gruppo di tumori rari e aggressivi che si sviluppa nei dotti biliari (colangiocarcinoma) e nella cistifellea. Sono circa 211mila ogni anno le nuove diagnosi di tumore delle vie biliari e della cistifellea, e circa 40mila si verificano in Europa. Questi pazienti hanno una prognosi sfavorevole, in quanto approssimativamente solo il 5-15 per cento dei pazienti sopravvive a cinque anni dalla diagnosi.
Il tumore del fegato è la terza causa di morte per cancro e il sesto tumore più comunemente diagnosticato al mondo. Circa 87.000 europei hanno ricevuto una diagnosi di tumore del fegato nel 2020 e il 51% presentava uno stadio avanzato al momento della diagnosi. Circa il 75% di tutti i tumori primari del fegato negli adulti è un carcinoma epatocellulare.
Fonte: socialfarma.it